27 novembre 2022

delirio televisivo

27/11/22 - casa

È oltre un mese che vivo in clausura a districarmi tra posture esoteriche e inevitabili dolori, il Brufen è un buon antidolorifico ma non fa miracoli. La spalla sinistra sembra essere guarita e quella mortadella che ho al posto del piede non mi fa soffrire come fino a una decina di giorni fa, il problema grosso, ma davvero grosso è l'altra spalla: il dolore talvolta è talmente forte che ho dovuto chiedere a mia madre aiuto per alzarmi dal letto e poi ho dormito per due notti di seguito sulla poltrona.
Ho quei "cosi" col liquido dentro che si ghiacciano in freezer, talvolta mi sparo 2-3 volte al giorno gli impacchi di ghiaccio, è un sollievo ma l'effetto è breve, inoltre camminando con le stampelle le spalle reggono parte del peso e delle sollecitazioni, peso oltre 80kg, non sono certo un fuscello.

Ma questo è nulla: intorno le 19 mia madre si deve guardare il quiz di Flavio Insinna e alle 21 mia madre deve vedere UN POSTO AL SOLE! Io saranno un 15 anni che non accendo la tv, qualche volta è capitato che vedessi un telegiornale ma nulla di più. L'ultima volta che per sbaglio mi capitò di vedere la soap napoletana Nico ancora doveva fare l'esame di III media, ora è un azzeccagarbugli con problemi di prostata.
Mi son sempre chiesto come sia la vita di quegli attori fuori dal set, ricordo un intervista a Viola la quale diceva che era andata in discoteca e uno sconosciuto le si è avvicinato per dirle che era stata cattiva con non so chi.
E che dire di Renato Poggi? Marzio Honorato ha fatto teatro con Eduardo De Filippo e Gino Bramieri (due giganti), al cinema è stato diretto da Giuseppe Tornatore e Umberto Lenzi... un curriculum di tutto rispetto, per carità non ha avuto ruoli principali ma di certo non era un ciccio formaggio qualsiasi. La cosa che mi fa incazzare è che ha età da pensione e sarà ricordato per sempre come quel pagliaccio di Renato, magari sulla sua tomba sbaglieranno nome e gli scriveranno Renato Poggi.
Nico poi mi fa una pena infinita, nessuno sa quale sia il suo vero nome, è entrato nel cast da che era un bimbo, mi immagino lui la mattina che si alza dal letto, si lava la faccia, si guarda allo specchio e si chiede: "ma io sono Nico o sono Luca Turco?"

Da quello che ho capito in tv il massimo del minimo comincia il venerdì e raggiunge la vetta con le trasmissioni di calcio (non trasmissioni sportive ma di calcio, noi italiani siamo talmente open mind che non abbiamo altro sport all'infuori del calcio). Il fondo del barile però lo raschia quella faccia da disperato di Fazio e la vocina starnazzante da gallina spennacchiata della Litizzetto le cui battute fanno ridere solo il pubblico in sala, evidentemente all'ingresso distribuiscono cannoni di erba al pubblico e poi spargono protossido d'azoto (gas esilerante) in studio. Oggi c'era ospite quell'ipocrita di Bono Vox con le sue frasi fatte alla "we are the world", sul fatto che occorre lottare contro l'oppressione e per i diritti. Peccato che ho un ottima memoria e ricordo molto bene che costui 20 anni fa, insieme al Lorenzo nazionale e quella carneade di meteora clandestina andò in tv a dire ai manifestanti del G8 che la violenza è sbagliata, ma non ha mai detto nulla contro l'arancia meccanica attuata dalla sbirraglia che pestava manifestanti inermi e portava le molotov alla Diaz per inscenare prove e torturava persone a Bolzaneto.

Fortunatamente non prendo le reti Merdaset, purtroppo però non prendo nemmeno i canali con le mie amate televendite, penso che presto scriverò qualcosa riguardo la mia esperienza lavorativa presso l'emittente di un noto pregiudicato romagnolo (ebbene si: ho lavorato per "la tv del sommerso").
Se la televisione è lo specchio della nostra società allora questa non ne esce bene: un paese estremamente servile, gerontocratico, sfruttatore, democristiano e ipocrita.
Ora dalle casse del mio computer escono le note di Lester Young, ho sonno: ladies ad gentlemen goodnight

17 novembre 2022

Riflessioni casalinghe

 17/11/2022 - casa

Sono bloccato da settimane e non conto più i giorni, regolami con i farmaci e districarmi per gli appuntamenti con i medici è un casino: la mattina tra cortisone, gastroprotettore, antibiotico e altro sembro un culturista che si prepara per mr Olympia. Per le visite debbo prenotare per fare prenotazione: si fa una richiesta on line per poi essere contattati giorni dopo da una centralinista per prendere appuntamento, un abominio che manco nell'URSS di Krushev sarebbero arrivati a pensare.

Avessi almeno un panorama urbano decente, ci fosse un po di movimento in giro per potermi mettere col tele a guardar la gente come ne 'La finestra sul cortile', solo che non sono come James Stewart che era un fico della madonna pure in pigiama.

Piscio appoggiato al muro come un vecchio ubriacone e manco posso farmi una barba. Mia madre si è sparata 1000km di bus per farmi da badante, mia zia dopo il covid è andata via di testa e non capisce quando è il momento di cucirsi la bocca.
la scorsa settimana dopo aver fatto cadere per sbaglio una stampella sul piede ho urlato, il dolore era lancinante e lei continuava a dire assurdità tipo "Eh come urli, prenditi la pillola" e io più la imploravo di stare zitta e più lei continuava a vomitare le sue cazzate come se fosse colpa mia che mi faceva male il piede. stavo per lanciarle il posacenere ma mia madre mi ha fermato in tempo.
So benissimo che non l'ha fatto apposta, non c'era bisogno che si scusasse, ma quantomeno capire quando è il momento di sigillare quella cazzo di maledetta bocca mi pare il minimo.
Anche io qualche parlando ho detto le mie cazzate, molte volte, ma un conto è dire una cazzata, un altro è superare quella linea di demarcazione tra la cazzata e il meritarsi un posacenere in faccia.

Molti "amici" che sapevano la mia situazione sono spariti, manco un whattsapp, tranne 3-4 persone, quasi tutte donne. Dopo i primi momenti di rabbia me ne sono fatto una ragione e un po' la cosa mi scivola di dosso, volevo solo sentire una voce amica ma non fa nulla, evidentemente in queste condizioni non ci sono favori da chiedere, terrò da conto quando arriverà il momento, tanto come recita un vecchio detto arabo: "solo le montagne non si incontrano".

Con l'ass. di volontariato non è che va meglio, quando iniziai a lavorare in fabbrica facevo orari assurdi: alle 06:00 dovevo essere pimpante in catena di montaggio, ciò significava che alle 04:00 mi sarei dovuto alzare e alle 05:00 prendere l'auto e muovermi, il tutto mentre il turno che facevo in associazione era fino alle 07:00. Ne parlai con l'allora segretario ottenendo come risposta: "nessun problema: prima il lavoro e la famiglia".
Nel frattempo iniziai a frequentare il corso da soccorritore ma in quel periodo al lavoro avevo iniziato a fare i notturni e con i loro orari potevo frequentare solo mezz'ora a lezione (mezz'ora che puntualmente consisteva nell'aspettare i ritardatari) o il sabato addormentarmi durante la lezione perchè avevo dormito non più di 4 ore.
ad aprile poi ho avuto una colica renale e a portarmi dal P.S. all'ospedale sono stati proprio quelli della mia squadra ed anche quest'ultima volta mi hanno portato i colleghi dell'associazione, diciamo che i miei casini li sapevano tutti benissimo.
Nel frattempo il segretario è diventato presidente e visti i miei problemi di salute ho scritto che mi sarei dovuto dimettere dall'associazione ma avrei gradito parlarne cinque minuti al telefono: non ho mai parlato al telefono con lui, solo ricevuto un cazzo di messaggio dicendomi che ero già fuori perchè ho fatto troppe assenze prive di certificato medico (come se io fossi un dipendente) e che se volevo avrei potuto consegnare la divisa per recuperare la caparra di 50€.
Intendiamoci: li dentro ho conosciuto persone straordinarie e l'esperienza mi è servita molto a riprendermi dopo lockdown vari e isolamento sociale, ma a livello amministrativo non è diversa da altre situazioni associative e di ong dove si intersecano intressi personali, politici, atteggiamenti bambineschi e lecchinaggi vari: ci sono brave persone che si fanno il culo e le erbacce che andrebbero estirpate per essere spedite in un campo di rieducazione nordcoreano a calci in culo.
l'ultima novità è aver dedicato una ambulanza a a un noto senatore della prima repubblica noto alle cronache giudiziarie per diverse condanne ai tempi di Tangentopoli.
Io intanto l'attestato per il BLSD ancora non l'ho ricevuto e come io molti altri.

08 novembre 2022

Una vita "paziente"

08/11/2022

Sono rinchiuso in questo ospedale del cazzo da quando? 9 giorni? 10?
Le giornate scorrono anonime tra dolori e flebo, la testa sta svalvolando tra cortisone e clausura, le finestre sono perennemente chiuse per evitare che qualche paziente si butti, devo cambiare l'aria, fuori ci sono montagne e boschi, poche le auto e ancor meno le fabbriche che impestano l'aria, spargono polveri e carbone e ammazzano lo spirito.
Come cazzo ci sono finito a fare il il terzista x una coop a farmi sfruttare come un asino? ho un cervello decente, braccia forti e una laurea in disoccupazione.
La caviglia fa un male cane ed il piede grosso come una mortadella con cinque salamini attaccati, porco il cristo infame, ma preferisco stare a scrivere piuttosto che marcire ancora su un letto, sin dal primo momento ho rifiutato il pappagallo, meglio crepare di dolore che pisciare come un handicappato, almeno finché è possibile.
Il caro vecchio Bukovsky diceva che gli ospedali sono università della vita (insieme a bordelli e carceri) e aveva ragione.
Da che son qui le mie idee ferocemente libertarie e radicali su fine vita, eutanasia e aborto sono diventate ancora più ferree.
Sono già tre volte che mi son passati i lettini con pazienti che hanno stirato gli zoccoli, ma mica mi spaventano loro: stamattina mentre ricominciavo a prendere sonno dopo i controlli della mattina, senza che abbia chiesto nulla, mi arriva una di quelle vecchie cornacchie di nero vestite. Non so come ho fatto a mantenere il mio self control, fra le varie cazzate che ha sparato il top è stato: "ah lei è di Taranto, ce l'avete ancora il ponte levatoio?"- avrei voluto rispondere - "certo, tutti i salti delle auto nei film americani li girano a Taranto" ma mi sono limitato a un si, se ne è andato dopo poco, quando ha capito di essere persona non gradita.
Giovanni è il mio compagno di stanza, penso abbia un 85 anni, non parla, si agita spesso, gli imboccano il cibo ed ha perennemente il pannolone. Ha una figlia che non lo viene mai a trovare, l'altra sera mi tendeva la mano, forse il personale pensa che sia andato del tutto con la brocca, ma di certo non abbastanza per non sentire il bisogno di un contatto umano.
Non so che razza di padre sia stato, forse il migliore o forse uno stronzo, parlando col personale ho saputo che la figlia non lo vuole in casa di riposo, non è professionalissimo parlare dei cazzi altrui con un altro paziente, ma ci siamo un po' tutti affezionati a Giovanni, inoltre sono convinto che mi abbiano messo insieme a lui per "tenerlo d'occhio" e chiamare il personale in caso di bisogno. Non so niente di lui, ma se dovessi trovarmi in questa non-vita bramerei per lasciare questo surreale palcoscenico da uomo libero, una punturina e stop, ma siamo nel paese governato da viscidi e loschi figuri in tonaca nera e non possiamo nemmeno decidere liberamente come morire, sarebbe forse l'unica decisione saggia dopo una vita passata a lavorare per mangiare, mangiare per vivere e vivere per lavorare.
A sproposito di lavoro: il mese prossimo mi scade il contratto, ci vorrà molto a riprendermi, non credo mi rinnoveranno, non so se per gennaio sarò nel pieno delle mie forze e se lo sarò non ho certo voglia di tornare a respirare solventi, preparare fondi e pitture e andare a fumare in un angolino con i colleghi che invece di parlare guardano il telefono per decidere su che partita scommettere, le ultime dal governo o i messaggini della suocera rompipalle. ho tanta voglia di tornare a vedere il mondo e ho qualche soldino da parte per farlo.